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INDICE
Lo stress non è sempre negativo: può fare bene (eustress) oppure essere dannoso (distress). Conosci le caratteristiche delle diverse tipologie e scopri le differenze per imparare a gestirlo.
LE TIPOLOGIE DI STRESS
La durata dell’evento stressante permette di distinguere ulteriormente (oltre alla distinzione tra eustress e distress) tra due tipi particolari di stress:
stress acuto: si verifica una volta sola e in un lasso di tempo limitato,
stress cronico: quando lo stimolo è reiterato o di lunga durata.
La quantità di eventi stressanti può essere considerata un ottimo indice predittivo dello stato di salute o dell’insorgenza di problemi.
Per quanto riguarda gli stress “cronici“, essi si possono ulteriormente distinguere in:
che si presentano ad intervalli regolari, con una durata limitata, e sono quindi più o meno prevedibili;
cronici propriamente detti, cioè situazioni di lunga durata che investono l’esistenza di una persona (per es.: lo status socio-economico o la vita coniugale) e che diventano stressanti nel momento in cui rappresentano un ostacolo costante al perseguimento dei propri obiettivi.
E tu? Quanto sei stressato? Scoprilo andando alla sezione Stress Test

EUSTRESS: LO STRESS BUONO
L’Eustress (o stress buono), è quello indispensabile alla vita, che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti. Un esempio può essere una promozione lavorativa, la quale attribuisce maggiori responsabilità, ma anche maggiori soddisfazioni.
Come abbiamo visto, la “reazione di stress” ci aiuta a prepararci fisicamente e psicologicamente ad affrontare un problema. Lo stress può essere una buona cosa quando, nella giusta misura e per periodi di tempo limitati, ci aiuta a superare le inevitabili crisi che la vita ci offre. Se, dunque, la “reazione di stress” porta vigore, entusiasmo e propositività è una buona cosa perché incrementa lo stato di salute generale della persona. In questo caso lo stress prende il nome di “eustress”.
Se non vi fosse eustress nelle nostre vite, non avremmo un motivo per alzarci la mattina. L’eustress ci tiene in salute e felici.
Esempi: l’eccitazione dell’imprenditore che fonda una azienda, le aspettative prima di un primo appuntamento, l’adrenalina dello sciatore così come l’entusiasmo che si sperimenta quando si affronta una qualsiasi sfida costruttiva o divertente.
“La completa libertà dallo stress è la morte. Contrariamente a quanto si pensa di solito, non dobbiamo, e in realtà non possiamo, evitare lo stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio imparando di più sui suoi meccanismi, e adattando la nostra filosofia dell’esistenza a esso” (Selye, 1974).
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DISTRESS: LO STRESS NOCIVO
Il distress è invece lo stress cattivo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili. Un esempio può essere un licenziamento inaspettato, oppure un intervento chirurgico.
Gli effetti negativi si verificano quando vi è un’incongruenza fra le richieste dell’ambiente e la capacità soggettiva di esaudirle.
La differenza essenziale tra eustress e distress (lo stress cattivo) sta nella percezione della “fonte di stress”. Nel caso dell’eustress la “fonte di stress” viene percepita come una “sfida”. Nel caso del distress, viene percepita come una “minaccia”. Per questo motivo è importante coltivare il proprio atteggiamento di fondo verso la vita come di un luogo di “sfide” piuttosto che di un luogo di “minacce”.

IL DISTRESS CONTINUO E LE FASI DELLA SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO (S.G.A)
La S.G.A. Sindrome Generale di Adattamento si divide in 3 fasi.
FASE 1 – ALLARME. L’ipotalamo riceve il segnale dalla corteccia cerebrale che una data situazione è impegnativa o minacciosa. Il sistema nervoso simpatico reagisce aumentando lo stato d’allerta dell’organismo attraverso modificazioni degli organi di senso, del battito cardiaco, del sistema respiratorio e digestivo, della tensione muscolare. Per mantenere lo stato d’allerta il SNS stimola la produzione di adrenalina che per un breve periodo fornisce energia aggiuntiva sotto forma di glucosio. In contemporanea l’ipotalamo attiva l’ipofisi a produrre un’ampia gamma di sostanza chimiche, tra cui il cortisolo (che aiuta a sedare il dolore e a contrastare l’invasione di sostanze estranee) e gli ormoni surrenali (che influenzano l’equilibrio dei Sali minerali e in particolare la trasformazione del cibo in energia.In questa fase è chiara la discrepanza tra le risorse che l’individuo ritiene di possedere e la richiesta posta dagli eventi esterni.
FASE 2 – RESISTENZA. E’ la fase più lunga, in cui l’individuo oppone tutta la propria forza all’emergere delle sensazioni negative. Se non si è riusciti ad eliminare gli stressor, il sistema endocrino fornisce maggiori quantità di minerali ed ormoni per mantenere lo sforzo.
FASE 3 – ESAURIMENTO. Rappresenta il fallimento dei meccanismi difensivi per resistere allo stress. L’organismo perde la capacità di autoregolazione mantenendo una risposta inadeguata che predispone allo sviluppo di malattie, anche croniche, sia fisiche che psichiche.

" Se c’è soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è soluzione perché ti preoccupi? "
Aristotele

FONTI E LETTERATURA SCIENTIFICA
- “The evolution of the stress concept” (1974)
- Stress (Wikipedia)
- Validity of a single-item measure of stress symptoms
- Traumatic stress: effect on brain
- The nature of stressors
- Levels and causes of stress among residents
- Causes of stress before, during and after organizational change: a qualitative study
- A study of causes of stress and Stress Management among youth
- Recognizing the perceived causes of stress – a training and development perspective
- Ambient stressors
- Impact of self-efficacy in coping with stressors on component of the immune system
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Hai avuto ultimamente accadimenti che hanno provocato stress acuto?
Soffri di stress cronico?
Come si manifesta nella tua vita lo stress buono?
AZIONE AZIONE AZIONE
Scrivi le attività stressanti che devi portare a termine questa settimana.
Programma le attività in modo tale che il carico di stress giornaliero (eustress e distress) sia nella media.
Scrivi le tecniche da utilizzare per gestire lo stress nocivo.
Buon lavoro e buona vita!
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