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Tecnologia e tecnostress
La tecnologia fa parte ormai della nostra vita quotidiana. Per ogni cosa di cui si ha bisogno ci interfacciamo inevitabilmente con un sistema elettronico. La tecnologia guida il nostro presente e anche il futuro.
E non si tratta solo di smartphone, tablet, computer o televisione, regna anche nei modi in cui ci si pone con gli altri. A lavoro poi, è alla base di tutto, sia per chi svolge un lavoro al pc, sia per chi si interfaccia con le persone e deve effettuare delle operazioni attraverso dispositivi tecnologici. Quindi la tecnologia ha ampliato i nostri orizzonti, mettendo in comunicazione il mondo intero, ma anche completamente plasmato le nostre vite, tanto da renderci dipendenti.
QUINDI LA TECNOLOGIA CI AIUTA SEMPRE?
Ci sono casi in cui la tecnologia diventa una vera e propria fonte di stress, definito in questi casi Tecnostress, difficile da gestire e da riconoscere, ma soprattutto da combattere. Così come la tecnologia è presente in ogni ambito della nostra vita, il tecnostress ne inficia altrettanti, divenendo la forma di stress che caratterizza la vita del secolo. Nessuno ne è immune, anche giovani e studenti possono risentire dello stress dovuto alla tecnologia, e così anche le persone più anziane che si trovano a vivere in un mondo che non li riconosce e li mette costantemente alla prova. Ma non per questo motivo dovremmo rinunciare all’uso della tecnologia: esistono infatti innumerevoli aspetti positivi della tecnologia che condiziona e stimola allo stesso tempo le nostre vite. Ciò che conte è imparare a riconoscerli e non lasciarci travolgere dagli aspetti negativi della tecnologia che possono causare il cosiddetto Tecnostress.
Cosa è il tecnostress?
Il Tecnostress è un fenomeno emergente collegato all’uso pervasivo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione della società moderna. In Italia il termine è stato introdotto nel 2006 grazie a un caso di cronaca in cui in alcuni dipendenti di un ufficio di call center di Torino sono stati riconosciuti disagi psicofisici dovuti all’uso della tecnologia informatica. Questo nuovo tipo di malattia professionale non va assolutamente sottovalutato, soprattutto ora che è stato ufficialmente riconosciuto.
Tra i sintomi più comuni del tecnostress vi è la confusione, il senso di smarrimento, l’assenza di certezze e disordini comportamentali che generano stanchezza cronica. Lo stress tecnologico riguarda la necessità di essere sempre multitasking, di avere una costante tensione provocata dall’uso di tecnologie multiple che richiamano la nostra attenzione con notifiche, lampeggiamenti, suoni, vibrazioni, e chi più ne ha più ne metta.
L’ansia di non essere online
D’altra parte, essere disconnessi genera un altro tipo di ansia e disorientamento. Il disagio e il Tecnostress nasce dal non saper affrontare le nuove tecnologie in modo sano: ne siamo completamente dipendenti e assuefatti, essere senza significa non avere più punti di riferimento, smarriti nella realtà. Non sembra possa essere possibile, eppure è così. Basta pensare all’ultima volta che si è usciti di casa senza telefono. Probabilmente non è mai successo, e se lo è, siamo tornati subito a riprenderlo. La realtà è che non siamo mai disconnessi, e che l’uso prolungato e negativo della tecnologia può causare danni psicofisici.
Rimedi al tecnostress
In fondo, la tecnologia era nata per migliorare la nostra vita, per rendere tutto più facile e immediato. Abbiamo ogni cosa letteralmente a portata di mano e abbiamo trasformato questo aspetto positivo della tecnologia in dipendenza fisica, emotiva e psicologica. La tecnologia ha rivoluzionato le nostre vite, soprattutto in meglio. Oggi si possono fare delle cose un tempo impensabili e futuristiche e stiamo percorrendo una strada che ci porterà verso un futuro ancora più improntato sulla tecnologia. Per questo motivo è importante sapersi destreggiare e saper insegnare ai figli quali sono i momenti in cui la tecnologia è indispensabile e quali no, e soprattutto saper insegnare loro, magari tramite l’esempio, a riconoscere gli aspetti negativi della tecnologia e sapere cosa questi comportano. Limitare l’uso non è la sola chiave per uscire dal Tecnostress, ci sono molti altri rimedi al tecnostress che possono stravolgere la vita quotidiana di ognuno di noi.
Come combattere il tecnostress
Per combattere questo fenomeno è innanzitutto necessario saperlo riconoscere. Magari non è facile vederlo in noi stessi e nei nostri comportamenti, ma potrebbe essere d’aiuto individuarlo in qualcun altro. Se noti che l’altra persona è:
- immersa nel suo smartphone durante gli incontri sociali
- non spegne mai il telefono e interrompe eventi importanti per interagire con esso
- si sveglia di notte per connettersi ai social
- scrive messaggi anche mentre cammina o è in movimento senza guardarsi attorno
allora forse questa persona è dipendente dalla tecnologia mobile. Se si riconoscono questi comportamenti in se stessi, allora vuol dire che si è immersi totalmente nel Tecnostress.
La tensione dell’essere sempre connessi
Il Tecnostress fa sì che si perda completamente il senso del tempo e dello spazio intorno a sé, questo perché la persona è costantemente connessa, si trova in un mondo ulteriore a quello reale. Quando si tratta di lavoro, invece, ogni notifica, suono o vibrazione, fanno letteralmente saltare dalla sedia e richiamano all’attenzione. Si genera così una tensione costante, una fretta, e una pressione non indifferente. Per non contare che poi, proprio grazie alle tecnologie, sul lavoro si è costantemente monitorati, non c’è un secondo in cui si può staccare e tornare alla realtà.
Il Tecnostress inficia sia la mente che il corpo. Ormai, con l’utilizzo spasmodico di smartphone e computer, abbiamo iniziato ad assumere delle posizioni innaturali che generano danni alla schiena o al collo e cervicale. Lo stress dovuto alla tecnologia crea un tale distacco con la realtà che non ne siamo spesso nemmeno consapevoli e diamo la colpa ad altro del nostro stato. Per questo motivo è importante combatterlo assumendo degli atteggiamenti particolari.
Prendersi dei momenti offline
La più comune causa di stress e di Tecnostress consiste nel credere di non avere abbastanza tempo. In realtà, spesso il tempo ci viene rubato dalla tecnologia. Tra i rimedi allo stress tecnologico c’è innanzitutto la tecnica del respiro profondo. Nel momento in cui ci si sente sopraffatti e si crede di non avere abbastanza tempo a disposizione basta fare un respiro profondo e concentrarsi su quello. La respirazione consente di riportare l’attenzione al momento presente e ha un effetto calmante. Ogni tanto è necessario rallentare i ritmi, spegnere i dispositivi se possibile, vivere l’attimo presente, consapevoli del proprio corpo e del proprio io. La tecnologia costringe ad essere veloci, immediati, sempre online e attivi. Abbiamo per questo perso il senso di importanza della noia, quella che ci costringe a inventare e sviluppare la creatività. Invertire il senso di marcia e ricollegarsi con la vita vera è una strategia efficace per sconfiggere lo stress causato dall’uso spasmodico della tecnologia e dal sovraccarico delle informazioni. Per conoscere il proprio livello di stress è possibile effettuare uno stress test utile per individuare le cause e motivi della condizione di stress.
Riprendersi il proprio tempo
Il progresso tecnologico è sopraggiunto in maniera veloce e immediata, e senza che ce ne rendessimo tutti conto, eravamo già sopraffatti. Quello che ha portato alla nascita del Tecnostress è il fatto stesso che c’è stata una mancanza di educazione rispetto all’utilizzo della tecnologia. La tecnologia ha principalmente aspetti positivi, quello che però le persone devono poter imparare è a gestire, elaborare, e memorizzare le grandi quantità di informazioni per fare in modo che queste non danneggino capacità cognitive come memoria, concentrazione e attenzione.
Come gestire lo stress tecnologico
Gestire adeguatamente il proprio rapporto con le tecnologie consente di aggirare la condizione di pressione psicologica che comporta disagio e frustrazione e un profondo senso di inadeguatezza. Cogliere gli aspetti positivi della tecnologia significa anche disconnettersi di tanto in tanto, soprattutto di sera allontanarsi dal pc e dallo smartphone per non intaccare i cicli di sonno-veglia. Nei momenti di stacco è importante potersi muovere e fare qualche attività fisica che rigenera i sensi e stimola il cervello. In ambito lavorativo basterà organizzare il lavoro e ridistribuire le attività. L’educazione digitale è la migliore soluzione per tenere sotto controllo il Tecnostress.
Tecnostress: conclusioni
Di tanto in tanto è necessario tenere stretta la nostra indipendenza dalla tecnologia. Non è possibile, nel mondo di oggi, vivere senza. L’unica cosa che possiamo fare è imparare a controllare l’impatto che questa può avere su di noi magari relegando l’uso della tecnologia a determinati orari prestabiliti della giornata, frenare il flusso continuo, e chiedere aiuto soprattutto quando sul lavoro il Tecnostress si fa troppo intenso.
Grazie per aver letto questo articolo sul tecnostress e sullo stress tecnologico. Fammi sapere che ne pensi.
Buon lavoro e buona vita!
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